Come design curator di Abet ci siamo proposti, fin dall’inizio, di connettere mondi, moda e design, apparentemente distanti così da incrementare il flusso di nuove idee e di incontri in grado di aiutarci a cogliere lo spirito del nostro tempo. Uno di questi è stato proprio l’incontro con Arthur Arbesser, qualche anno fa, in occasione di una sua sfilata. Il disegno dei suoi abiti non può prescindere dalle grafiche impresse sui tessuti che diventano l’essenza stessa del suo lavoro. Immaginare il suo “rigato”, il suo quadretto Vichy “mosso”, i suoi zig-zag, così come l’accostamento unico di colori, è stato forse un capriccio curatoriale ma anche il tentativo di immaginare un mondo domestico e architetturale ri-vestito, con le stesse geometrie e i medesimi stravaganti colori attraverso i laminati. Nella Whimsy Collection si celebra così il connubio tra moda e design segnando un altro capitolo importante per la storia di Abet.